Ciclo Jacques Offenbach

La guerra, combattuta nel territorio nazionale o al di là dei confini, ha lasciato un segno su tutte le generazioni di francesi che si sono succedute dal periodo rivoluzionario fino al secondo conflitto mondiale. Gli spazi più prestigiosi della vita musicale del Paese, pur programmando solo in via eccezionale le musiche composte appositamente per i combattimenti, si fanno tuttavia portavoce delle preoccupazioni belliche. L’attività musicale è fortemente rallentata nel 1914 e all’inizio del 1915, ma riprende vigore per esprimere il sostegno del mondo delle arti agli eserciti della Repubblica. Il patriottismo che prende sempre più piede tra i francesi si inserisce anche nei dibattiti di natura estetica: in seguito alla sconfitta di Sedan (1870), la neonata Société nationale de musique rivendica un’arte francese (“Ars gallica” è il suo motto) degna di emulare quella tedesca. Il dibattito si riaccende nel 1914, nel momento in cui, grazie a Ravel, Schmitt, Cras, Magnard, Caplet, Vierne e molti altri, la stagione del romanticismo si chiude.
Credo che il trionfo di certe idee valga la perdita della nostra tranquilità e persino della nostra vita

Albéric Magnard, Lettere, 1914

Durante i primi mesi del conflitto ogni attività musicale si interrompe: le orchestre sono decimate dalle chiamate alle armi e il pubblico non è più dell’umore di divertirsi. Per i compositori, scrivere musica perde ogni senso, come testimoniano Théodore Dubois – «Comporre? Che cosa? Su quale soggetto? A che scopo?» (Journal, 1914) – o Paul Dukas: «La musica è la cosa cui ho pensato meno da dieci mesi a questa parte» (Le Cri de Paris, 1915). Tuttavia, a partire dalla fine del 1914, a Parigi e nella periferia riprendono i concerti. Un’ordinanza del 23 novembre autorizza la riapertura dei luoghi di svago a determinate condizioni (ottenimento di un’autorizzazione preliminare, obbligo di sottoporre il programma al visto della prefettura, versamento di una parte dei ricavi a opere di beneficenza). Ai tradizionali incontri musicali si aggiunge una quantità di iniziative patriottiche, come le “Matinées musicales” inaugurate il 29 novembre al Grande Anfiteatro della Sorbona, con l’orchestra della Società dei Concerti del Conservatorio. Il 6 dicembre successivo, le orchestre Colonne e Lamoureux si fondono per mancanza di strumentisti e riprendono la loro attività nella sala Gaveau. Alla stessa data, l’Opéra-Comique inaugura una serie di matinées. Ma sarà il mese di gennaio 1915 a segnare la vera ripresa dello svago musicale a Parigi, in particolare per quanto riguarda il repertorio “colto”. Durante la Grande Guerra, dunque, la musica non ha smesso di esistere!
1849
Divieto delle goguettes da parte di Napoleone III
1864
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1875
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1886
Ma sarà il mese di gennaio 1915 a segnare la vera ripresa dello svago musicale a Parigi, in particolare per quanto riguarda il repertorio “colto”.
1897
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Ai tradizionali incontri musicali si aggiunge una quantità di iniziative patriottiche, come le “Matinées musicales” inaugurate il 29 novembre al Grande Anfiteatro della Sorbona, con l’orchestra della Società dei Concerti del Conservatorio. Il 6 dicembre successivo, le orchestre Colonne e Lamoureux si fondono per mancanza di strumentisti e riprendono la loro attività nella sala Gaveau. Alla stessa data, l’Opéra-Comique inaugura una serie di matinées. Ma sarà il mese di gennaio 1915 a segnare la vera ripresa dello svago musicale a Parigi, in particolare per quanto riguarda il repertorio “colto”. Durante la Grande Guerra, dunque, la musica non ha smesso di esistere!

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