Nuits

I GIARDINI







Simbiosi fra l’arte poetica e quella compositiva, la mélodie francese divenne il fiore all’occhiello della musica Belle Époque, in tutti i saloni parigini, fra il 1870 e il 1914. Volgendosi pian piano alla sala da concerto sinfonico, il genere si arricchì inoltre di colori orchestrali, grazie al talento di Duparc, Saint-Saëns e Debussy. Stranamente, però, fra il semplice accompagnamento di pianoforte e il grande ensemble sinfonico, solo poche opere seppero sfruttare la ricchezza e la varietà degli effettivi per musica da camera. Con quartetto d’archi e pianoforte riuniti attorno al cantante, la Chanson perpétuelle di Chausson, il Nocturne di Lekeu ed il ciclo La Bonne Chanson di Fauré associano l’arte della mélodie e quella del quintetto con pianoforte, in un ensemble i cui colori oscillano fra intimismo e ambizioni orchestrali. Isolate nella storia della musica, queste pionieristiche pagine hanno acquisito una fama mai smentita. Il programma proposto dal Palazzetto Bru Zane, con la complicità di Véronique Gens, sperimenta l’arte della trascrizione applicata al repertorio prediletto dell’artista. Accanto alle tre opere citate, alcuni pezzi di compositori celebri si accompagnano a pagine sconosciute, per ripercorrere le emozioni di un clima notturno: ricordo, distensione, sogno o terrore.