Proserpine
CORO DELLA RADIO FIAMMINGA
Ulf Schirmer direzione
con Véronique Gens, Marie-Adeline Henry, Frédéric Antoun, Andrew Foster-Williams, Jean Teitgen, Mathias Vidal, Philippe-Nicolas Martin, Artavazd Sargsyan, Clémence Tilquin
Messa in scena il 14 marzo 1887 all’Opéra-Comique, Proserpine di Saint-Saëns non è la reincarnazione dell’antica dea ma una cortigiana del Rinascimento avvezza ai colpevoli amori. Secondo il compositore, è «una dannata… il vero amore è per lei un frutto proibito; appena lo tocca, è una tortura». Tuttavia, malgrado l’innocenza della sua rivale Angiola, succede qualcosa di inatteso: «La bestia sanguinaria risulta ammirevole, mentre l’essere dolce non è altro che carino e simpatico». Palesemente attratto dal piacere dell’orrore, Saint-Saëns adotta una modernità orchestrale senza precedenti, accumulando dissonanze sotto le grida di furore o di disperazione dei personaggi. E conclude: «Proserpine è, di tutte le mie opere teatrali, la più vicina al sistema wagneriano». Ed essendo anche la meno conosciuta, da tempo aspettava di essere rivelata al grande pubblico, nella seconda versione rivisitata nel 1891.
Sommario del libro
Marie-Gabrielle Soret, From genesis to reception
Gérard Condé, A look through the score
Camille Saint-Saëns, A few remarks on Proserpine
Hugh J. Macdonald, Proserpine, Goddess of the Underworld
Sinossi
Libretto