Uthal
CHŒUR DE CHAMBRE DE NAMUR
Christophe Rousset, direzione
con Karine Deshayes, Yann Beuron, Jean-Sébastien Bou, Sébastien Droy, Philippe-Nicolas Martin, Reinoud Van Mechelen, Artavazd Sargsyan, Jacques-Greg Belobo
Il successo della poesia ossianica durante il primo Impero, spinse l’Opéra-Comique a commissionare a Méhul un’opera breve e avvincente, ispirata alle fantasticherie celtiche di James Macpherson. Il compositore ebbe la brillante idea di evocare in musica i miti di questa leggenda del mondo scozzese attraverso l’uso di una sonorità cosiddetta ‘grisaille’, ottenuta da un’orchestra senza violini. Le colorazioni gothiche del vento suggerite dalle singole viole, la malinconica poesia dell’arpa ed il corno solista contrastano con i cori dei guerrieri e le arie belliche di Larmor e Uthal. L’Hymne au Sommeil, una canzone bardica particolarmente romantica, è considerata uno dei brani più raffinati di Méhul, e venne cantata sulla sua tomba dagli studenti del Conservatorio al suo funerale nel 1817.
Sommario del libro
Gérard Condé, Méhul’s Uthal
Hector Berlioz, Méhul in Les Soirées de l’orchestre
Étienne-Nicolas Méhul, Some reflections
Jacques Bins de Saint-Victor, Two operas for one novel
Journal de Paris, A review of the premiere
Arthur Pougin, A few remarks concerning Uthal
Sinossi
Libretto