Notes et souvenirs

Tascabili
Charles Dancla
Étienne Jardin
Symétrie | Palazzetto Bru Zane, 2012
185 pagine
francese
978-2-914373-88-3

"Avevo tredici anni quando udii Paganini. Uomo strano, eccezionale, dotato di una straordinaria capacità virtuosistica. Che precisione, che sicurezza nei passaggi, che calore empatico nel suono! Soprattutto nella propria musica era inimitabile. Le opere di Viotti, di Rode, di Kreutzer si prestavano meno alla sua natura nervosa, finanche febbrile. Per l’interpretazione di Viotti, che richiede una straordinaria varietà di accenti, ci voleva l’archetto scintillante di Baillot. Non c’era del resto confronto possibile tra quei due grandi artisti. Certo, Paganini non avrebbe suonato come Baillot il sublime Quartetto in re minore di Mozart o il Settimino di Beethoven, ma d’altra parte Baillot non si sarebbe sentito troppo a suo agio nella diabolica esecuzione della musica di Paganini. Non che mancasse di capacità virtuosistica, ma per proprio temperamento Baillot evitava quelle che chiamava le grandi eccentricità. Ancor oggi mi par sempre di vedere Paganini, tanto egli mi ha colpito: il suo violino canta tuttora nel mio orecchio."
Charles Dancla

Charles Dancla Noto oggi prevalentemente per le numerose opere didattiche – scritte mentre era docente di una delle classi di violino al Conservatorio di Parigi (1855-1892) – Charles Dancla occupa come violinista un posto importante nella vita musicale parigina dalla monarchia di Luglio in poi. Allievo di Pierre Baillot, ha contribuito a trasmetterne l’ereditĂ  tecnica ed estetica sino alla fine dell’Ottocento: al Conservatorio, nelle proprie pubblicazioni e, dal 1838 in poi, con i concerti di musica da camera organizzati assieme ai fratelli LĂ©opold e Arnaud. I quartetti e trii scritti per quei concerti valsero a Dancla il conferimento del primo prix Chartier (nel 1861).

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