Notes et souvenirs
"Avevo tredici anni quando udii Paganini. Uomo strano, eccezionale, dotato di una straordinaria capacitĂ virtuosistica. Che precisione, che sicurezza nei passaggi, che calore empatico nel suono! Soprattutto nella propria musica era inimitabile. Le opere di Viotti, di Rode, di Kreutzer si prestavano meno alla sua natura nervosa, finanche febbrile. Per lâinterpretazione di Viotti, che richiede una straordinaria varietĂ di accenti, ci voleva lâarchetto scintillante di Baillot. Non câera del resto confronto possibile tra quei due grandi artisti. Certo, Paganini non avrebbe suonato come Baillot il sublime Quartetto in re minore di Mozart o il Settimino di Beethoven, ma dâaltra parte Baillot non si sarebbe sentito troppo a suo agio nella diabolica esecuzione della musica di Paganini. Non che mancasse di capacitĂ virtuosistica, ma per proprio temperamento Baillot evitava quelle che chiamava le grandi eccentricitĂ . Ancor oggi mi par sempre di vedere Paganini, tanto egli mi ha colpito: il suo violino canta tuttora nel mio orecchio."
Charles Dancla
Charles Dancla Noto oggi prevalentemente per le numerose opere didattiche â scritte mentre era docente di una delle classi di violino al Conservatorio di Parigi (1855-1892) â Charles Dancla occupa come violinista un posto importante nella vita musicale parigina dalla monarchia di Luglio in poi. Allievo di Pierre Baillot, ha contribuito a trasmetterne lâereditĂ tecnica ed estetica sino alla fine dellâOttocento: al Conservatorio, nelle proprie pubblicazioni e, dal 1838 in poi, con i concerti di musica da camera organizzati assieme ai fratelli LĂ©opold e Arnaud. I quartetti e trii scritti per quei concerti valsero a Dancla il conferimento del primo prix Chartier (nel 1861).