Mémoires

Tascabili
Hector Berlioz
Alban Ramaut
Symétrie | Palazzetto Bru Zane, 2010
Hector Berlioz
705 pagine
francese
978-2-914373-71-5

"Si sono pubblicate, e vengono ancora di tanto in tanto pubblicate sul mio conto notizie biografiche così piene di inesattezze e di errori, che alla fine mi è venuta l’idea di scrivere io stesso ciò che nella mia vita laboriosa e agitata mi pare degno di qualche interesse per gli amici dell’arte.
Al pubblico poco importa, né potrei dubitarne, ciò che posso aver fatto, sentito o pensato. Ma poiché un ristretto numero di artisti e di amatori della musica si è nondimeno mostrato curioso di saperlo, tutto sommato è preferibile dirgli il vero anziché lasciargli credere il falso.
Non ho la benché minima velleità di presentarmi al cospetto di Dio con il mio libro in mano professandomi il migliore degli uomini, né di scrivere confessioni. Dirò soltanto quel che mi andrà di dire; e se il lettore mi rifiuterà la sua assoluzione, dovrà essere di una severità poco ortodossa, poiché ammetterò solamente i peccati veniali."
Hector Berlioz, Londra, 21 marzo 1848.

 

Per il grande pubblico Berlioz incarna da solo il romanticismo musicale francese. La sua Symphonie fantastique (1830), eseguita pochi mesi dopo la “battaglia di Hernani” e la Rivoluzione di Luglio che ispira a Delacroix La Libertà che guida il popolo, costituisce un “Manifesto del romanticismo” quale viene inteso da Berlioz: la forma, concepita in funzione dell’“idea”, si emancipa dalle strutture prestabilite; l’orchestrazione di un’originalità senza precedenti traduce il “vago delle passioni” e stimola l’immaginazione visiva dell’ascoltatore. Le audacie del compositore incontreranno numerosi ostacoli, che in compenso alimenteranno l’invenzione di nuovi mezzi espressivi. Dopo l’insuccesso di Benvenuto Cellini (1838) Berlioz elabora le singolari forme drammatiche di Roméo et Juliette e de La Damnation de Faust. Nell’intento di difendere la propria musica e quella dei compositori che ammira, scrive recensioni che rivelano un notevole talento letterario, prende in mano la bacchetta e diventa uno dei maggiori direttori del proprio tempo. La veemenza con cui denuncia l’accademismo non deve tuttavia far dimenticare la sua solida formazione con Reicha (contrappunto) e Le Sueur (composizione) al Conservatorio di Parigi. Berlioz si presenta per cinque volte al concorso per il prix de Rome (vinto nel 1830), di certo indispensabile per farsi eseguire all’Académie royale de musique. Appassionato di Beethoven e Weber, Shakespeare e Goethe, Berlioz venera anche Gluck e l’opéra-comique settecentesco, s’ispira a Virgilio per Les Troyens. Poiché in lui l’ardore delle passioni si accompagna sempre alla disciplina della ragione.

Bru Zane
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