Lettres à Jean Cras
« le fils de mon âme »

Libri
Henri Duparc
Stéphane Topakian
Symétrie | Palazzetto Bru Zane, 2010
Jean Cras, Henri Duparc
192 pagine
francese
978-2-914373-59-3

All’inizio del 1901, un celebre compositore prende sotto la propria ala un giovane marinaio, musicista sconosciuto. Il compositore è Henri Duparc. Ancora nel pieno vigore dell’età – cinquantatré anni – vive appartato dopo aver abbandonato la composizione musicale, lui che di colpo era giunto alla fama grazie a poche mélodies. Il marinaio è un allievo guardiamarina poco più che ventenne, immerso nell’ambiente musicale fin dalla più tenera età, il quale ancora è incerto tra la carriera militare e il mestiere di musicista. Si chiama Jean Cras.
Duparc ne scopre le doti, le lacune, capisce questo ragazzo, rimasto probabilmente privo di riferimenti in seguito alla morte del padre. Sa dissuaderlo dall’abbandonare la marina, e ha ragione. Cras diventerà un brillante ufficiale. Senza la musica, Cras sarebbe stato ugualmente un grande marinaio; ma l’inverso non è vero: le sue opere sono pervase dell’esperienza del navigatore, dell’uomo che vede un orizzonte perennemente indefinito. Il divinatore, “l’amato maestro” diventerà suo mentore, guidando i lavori di questo unico allievo, che in una delle sue lettere battezzerà “il figlio della mia anima”. Nel cogliere la natura sensibile di Cras, Duparc non si limiterà a preziosi consigli musicali, ma molto più spesso illuminerà il suo allievo su come ai suoi occhi deve essere un vero artista.

Henri Duparc Allievo di César Franck per il pianoforte e la composizione, Henri Duparc riserverà per tutta la vita una profonda ammirazione al suo professore. Nel 1871, assieme ad altri compositori (Fauré, Chausson, Castillon, Saint-Saëns, Chabrier…) fonda la Société nationale de musique, della quale sarà per molti anni il segretario. Tormentato da un’ossessiva ricerca della perfezione, dopo aver distrutto la maggior parte dei propri lavori, tra cui un’opera su Rusalka che dà due volte alle fiamme, Henri Duparc rimane celebre per le sue mélodies, genere di cui è uno dei più eminenti rappresentanti. Progressivamente colpito da cecità e paralisi, smette di comporre fin dal 1885. Dopo due viaggi a Lourdes, si orienta verso un profondo misticismo religioso e termina i suoi giorni a Mont-de-Marsan in una sorta di reclusione. Stéphane Topakian Dirige un’etichetta discografica dedicata essenzialmente alla musica francese, alla quale dobbiamo un impressionante numero di prime registrazioni discografiche. Da oltre una decina d’anni il suo catalogo si arricchisce di dischi “Jean Cras” che vanno a poco a poco costituendo quella che sarà probabilmente un’edizione integrale.

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Quintetto per strumenti a fiato pt.8