Comment la musique est devenue romantique

Libri
Emmanuel Reibel
Fayard, 2013
464 pagine
francese
978-2-36485-029-3

Il termine “romantico”, così spesso usato oggi, evoca nella sua accezione più corrente l’effusione e la febbre lirica di cui la musica sarebbe l’espressione privilegiata. Ciò stupirebbe molti musicisti dell’Ottocento. In che modo il termine “romantico”, che nel Settecento possedeva una connotazione visiva (in quanto rinviava alla dimensione pittoresca dei giardini all’inglese) e un senso poetico (legato ai romanzi cavallereschi medievali), è giunto progressivamente a qualificare oggetti musicali? In questo saggio Emmanuel Reibel considera il romanticismo non più un periodo, uno stile o una misteriosa essenza in grado di determinare le opere, bensì un termine polemico e contraddittorio che attesta un nuovo modo di intendere la musica.

Da Rousseau a Berlioz, passando per lo stile “troubadour”, la moda ossianica, l’entusiasmo per le musiche popolari come il “ranz des vaches”, il rossinismo o la scuola “fantastica”, questo saggio esplora i mutamenti pittorici, memoriali, nazionali e ideologici implicati dalla “romantizzazione” della musica.

A supporto di una rigorosa dimostrazione di estetica storica vi sono l’ampiezza della documentazione – partiture, trattati, epistolari di musicisti e testi letterari – e una bella eleganza di espressione.

Emmanuel Reibel Emmanuel Reibel è docente ricercatore all’Università di Paris-X Nanterre. Ex allievo dell'École normale supérieure e del Conservatoire national supérieur de musique di Parigi, è docente abilitato di lettere classiche e dottore in lettere. Lavora sui rapporti tra musica e letteratura: storia dell’opera, drammaturgie musicali e miti miti letterari in musica. Emmanuel Reibel ha pubblicato in particolare Les Concertos de Poulenc (Zurfluh, 1999), Verdi (1813-1901) (Gisserot, 2001), Les Musiciens romantiques, fascinations parisiennes (Fayard / Mirare, 2003) e L’Écriture de la critique musicale au temps de Berlioz (Champion, 2005).

Bru Zane
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