La stagione romantica
Le 66!
Operetta in un atto di Jacques Offenbach su libretto di Auguste Pittaud de Forges e di Laurencin, andata in scena per la prima volta ai Bouffes-Parisiens il 31 luglio 1856.
Operetta
Repertorio leggero
I due cugini tirolesi Frantz e Grittly, musicisti ambulanti, girano per le strade del Württemberg pensando a tutto ciò che potrebbero permettersi se il biglietto della lotteria che hanno in tasca risultasse vincente. Il sogno sembra avverarsi quando appare il venditore ambulante Berthold, che conosce l’esito della lotteria.
Il numero 66 fa guadagnare al vincitore centomila fiorini: ed è proprio quello che Frantz pensa di possedere. Invece utilizzare la vincita insperata per aiutare Grittly e sua sorella, da poco rimasta vedova, Frantz si fa prestare l’equivalente della somma e va in città a dilapidarla. L’ebbrezza dovuta all’improvvisa ricchezza lascia il posto alla disperazione quando si rende conto di aver letto il numero alla rovescia: il suo biglietto è il 99… La morale – il denaro non fa la felicità – piacque moltissimo al pubblico borghese degli Champs-Élysées. Alla stampa l’opera parve soprattutto una dimostrazione di forza da parte di un Offenbach deciso a esibire il proprio talento di compositore: vuole chiaramente inserirsi nella tradizione dell’opéra-comique francese e propone brani che fanno centro sin dalla prima rappresentazione.
L’arrangiamento originale di François Bernard per pianoforte, clarinetto e trombone e la partecipe regia di Victoria Duhamel metteranno in luce tutta la finezza e la dimensione parodistica di questa operetta in un atto.
Il numero 66 fa guadagnare al vincitore centomila fiorini: ed è proprio quello che Frantz pensa di possedere. Invece utilizzare la vincita insperata per aiutare Grittly e sua sorella, da poco rimasta vedova, Frantz si fa prestare l’equivalente della somma e va in città a dilapidarla. L’ebbrezza dovuta all’improvvisa ricchezza lascia il posto alla disperazione quando si rende conto di aver letto il numero alla rovescia: il suo biglietto è il 99… La morale – il denaro non fa la felicità – piacque moltissimo al pubblico borghese degli Champs-Élysées. Alla stampa l’opera parve soprattutto una dimostrazione di forza da parte di un Offenbach deciso a esibire il proprio talento di compositore: vuole chiaramente inserirsi nella tradizione dell’opéra-comique francese e propone brani che fanno centro sin dalla prima rappresentazione.
L’arrangiamento originale di François Bernard per pianoforte, clarinetto e trombone e la partecipe regia di Victoria Duhamel metteranno in luce tutta la finezza e la dimensione parodistica di questa operetta in un atto.
Date
Interpreti
Victoria Duhamel regia
Guillemine Burin des Roziers scene
Emily Cauwet-Lafont costumi
François Bernard arrangiamento
Félix Bataillou luci
Ingrid Chevalier direzione palcoscenico
Berthold Paul-Alexandre Dubois
Frantz Flannan Obé
Grittly Lara Neumann
Rozenn Le Trionnaire clarinetto
Lucas Perruchon trombone
Christophe Manien pianoforte
Guillemine Burin des Roziers scene
Emily Cauwet-Lafont costumi
François Bernard arrangiamento
Félix Bataillou luci
Ingrid Chevalier direzione palcoscenico
Berthold Paul-Alexandre Dubois
Frantz Flannan Obé
Grittly Lara Neumann
Rozenn Le Trionnaire clarinetto
Lucas Perruchon trombone
Christophe Manien pianoforte
Photo gallery
Produzione delegata Bru Zane France
Coproduzione Bru Zane France / Théâtre de Cornouaille - Scène nationale de Quimper / La maison de la culture de Bourges - Scène nationale / Théâtre Montansier | Versailles / Opéra de Tours / Atelier lyrique de Tourcoing / CAV&MA – Namur Concert Hall
Scene realizzati dagli atelier dell’Opéra de Tours
Costumi realizzati dagli atelier dell’Opéra de Tours e Emily Cauwet-Lafont
Coproduzione Bru Zane France / Théâtre de Cornouaille - Scène nationale de Quimper / La maison de la culture de Bourges - Scène nationale / Théâtre Montansier | Versailles / Opéra de Tours / Atelier lyrique de Tourcoing / CAV&MA – Namur Concert Hall
Scene realizzati dagli atelier dell’Opéra de Tours
Costumi realizzati dagli atelier dell’Opéra de Tours e Emily Cauwet-Lafont