Correspondance et écrits de jeunesse (1889-1907)

Libri
Henri Rabaud
Michel Rabaud
Symétrie | Palazzetto Bru Zane, 2009
Henri Rabaud
504 pagine
francese
978-2-914373-24-1

“Tu dici che io amo la bellezza plastica, la linea, la bella musica per la bella musica. È vero. E dici che tu invece vedi la musica da un altro punto di vista. La consideri un linguaggio e ti preoccupi di ciò che vuoi dire attraverso questo linguaggio e non della musica in sé. […] Ma è qui che secondo me tu sbagli: non solo non ammiri né curi la bella forma di questo linguaggio, ma la disprezzi completamente e ti occupi soltanto del sentimento da esprimere.” (Lettera del 1895 a Max d’Ollone)

Henri Rabaud (1873-1949) fa parte di quei compositori francesi “moderni” che vissero loro malgrado all’ombra di Debussy e Ravel e che – per questo motivo – sono stati ingiustamente esclusi dalla posterità. La pubblicazione di questa scelta di lettere di Rabaud a Daniel Halévy e al compositore Max d’Ollone –per la maggior parte scritte durante il soggiorno di Rabaud alla Villa Medici in qualità di grand prix de Rome (1894) – ci rivela tuttavia i pensieri di un giovane desideroso di offrire il proprio contributo a una riflessione sulla modernità “fin de siècle”. Questa corrispondenza illustra infatti nei minimi dettagli tutta l’ambizione delle concezioni artistiche di Rabaud.

Henri Rabaud Henri Rabaud (1873-1949), compositore e direttore d’orchestra francese, è figlio del violoncellista Hippolyte Rabaud, solista della Société des concerts du Conservatoire e docente al Conservatorio di Parigi. Frequenta il Condorcet e riceve poi un’educazione musicale completa da Gedalge e Massenet. Innamorato della purezza classica, vince un premier prix de Rome nel 1894 già al primo tentativo. A Roma compone varie opere che gli daranno la fama: la Seconda Sinfonia in mi minore, la Procession nocturne, l’oratorio Job, il Divertissement sur des airs russes, lo Psaume IV, una Églogue e il Quartetto per archi dalle sonorità mendelssohniane. In seguito scrive per il teatro vari lavori, tra cui La Fille de Roland, leggenda carolingia rappresentata all’Opéra-Comique nel 1904 e ripresa all’Opéra nel 1925. Il suo trionfo sarà Mârouf, savetier du Caire, tratto dai racconti delle Mille e una notte ed eseguito il 15 maggio 1934. Rabaud compone successivamente L’Appel de la mer (1924), Rolande et le mauvais garçon (1934), Martine (1947) e Le Jeu de l’Amour et du Hasard (1948) da Marivaux. Uomo anche delle istituzioni, nel 1920 Rabaud succede a Fauré come direttore del Conservatorio. Vi rimarrà fino al 1941, dopo essere stato eletto all’Institut de France nel 1918. Anche la sua carriera di direttore d’orchestra merita di essere menzionata, poiché nel 1908 venne nominato direttore d’orchestra all’Opéra e all’Opéra-Comique. Dieci anni dopo, nel 1918, assunse la guida dell’Orchestra sinfonica di Boston.

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