Augusta Holmès

Il percorso della compositrice Augusta Holmès (1847-1903) è sorprendente, perché smonta la maggior parte dei nostri luoghi comuni sulle creatrici romantiche. Coniugando un desiderio costante di libertà e un’ambizione senza limiti, rifiuta l’assegnazione alle piccole forme musicali subita dalle proprie consorelle. I suoi poemi sinfonici, le cantate e le opere pensano in grande, sono politicamente impegnati e guardano in direzione di Wagner, che Holmès ha incontrato quando aveva 20 anni. Hélène Cao ripercorre la vita di quest’appassionante musicista basandosi sui testi che le dedicano i contemporanei (articoli di stampa, schede, passi di libri). Segue l’errare di autori che non sanno come accostarsi a questa figura del tutto inedita: tra fascino e rifiuto, misoginia e indefettibile appoggio, antiwagnerismo e promozione della modernità.

La collana Actes Sud / Palazzetto Bru Zane − opere collettive, saggi musicologici, atti di convegni o scritti d’epoca − dà voce agli attori e ai testimoni della storia artistica del grande Ottocento, nonché ai loro commentatori odierni. Pubblicando da due a quattro opere per stagione, la collana tratterà il repertorio romantico francese e la vita musicale dell’epoca sotto diversi aspetti, occupandosi delle traiettorie di compositori illustri o poco noti, ma anche della storia del concerto, dei generi musicali e degli interpreti.